Parco Diffuso della Conoscenza e del Benessere” | Pellaro, Reggio Calabria 

Parco Diffuso della Conoscenza e del Benessere

Pellaro, Reggio Calabria

di Chiara Corazziere, Vincenzo Gioffrè

A Pellaro, periferia sud di Reggio Calabria, appendice di terra proiettata verso lo Stretto con alle spalle le ultime propaggini dell’Aspromonte, opera una comunità di volontari che difende con caparbietà il proprio patrimonio ambientale, paesaggistico, sociale.

Nel 2010 questa comunità attiva fonda l’ACE, un’associazione promossa da medici e incentrata nel valore della medicina solidale e dell’aiuto concreto verso le fasce sociali più deboli. In breve tempo, tuttavia, le attività e le iniziative dell’associazione si ampliano coinvolgendo altre categorie sociali e professionali che aderiscono al progetto. In particolare dal connubio tra medici e architetti vengono avviate ricerche multidisciplinari, sia di carattere teorico che di sperimentazione applicata. Oltre ai temi della salute dei più deboli e dei più esposti alle malattie, gli obiettivi dell’associazione includono, così, anche i temi della qualità dell’ambiente e degli spazi di vita di tutta la comunità di Pellaro e negli anni, interpretando sapientemente le vocazioni e le potenzialità del proprio territorio, i volontari dell’ACE avviano a nuovo ciclo di vita pezzi di paesaggi in abbandono. Un edificio pubblico mai utilizzato e degradato circondato da un pregiato agrumeto accanto a una fiumara cementificata, oggi è un ambulatorio di medicina solidale frequentato giornalmente da decine di persone; un meraviglioso terrazzamento di cinque ettari, da tempo non più coltivato, oggi è un parco neo-rurale dove sono state ripristinate le coltivazioni tradizionali di vite, mandorlo, ulivo e inserite opere di arte ambientale e percorsi tematici didattici; una piccola palazzina parzialmente ultimata e disabitata affacciata sullo Stretto di Messina, dopo i lavori di recupero ospita la sede della Fondazione ACE con un centro studi e ricerca e una biblioteca che custodisce pregiate collezioni tematiche di libri che spaziano dalle discipline mediche alla storia e letteratura calabrese. Nel quartiere popolare di Arghillà, periferia Nord di Reggio, ghetto costruito negli anni ’80, nel 2021 viene recuperato un immobile comunale abbandonato e creato un Polo Sanitario di Prossimità.

L’insieme di questi luoghi costituisce il Parco Diffuso della Conoscenza e del Benessere,  un sistema aperto di relazioni, di senso e di significato tra luoghi, anche eterogenei tra loro, sparsi sul territorio comunale. Il Parco Diffuso, quindi, non è uno strumento burocratico di perimetrazione quanto piuttosto un paesaggio permeabile, in divenire, flessibile, che accoglie implementazioni e approfondimenti; è un progetto condiviso generato da un percorso partecipato e aperto ai contributi che verranno da associazioni, enti pubblici, studiosi, ricercatori, cittadini e viaggiatori; è un modello trasferibile – con le dovute integrazioni e/o correzioni di tiro – in altri contesti territoriali, non solo della stessa Città Metropolitana di Reggio Calabria, ma, in generale, nelle aree di margine in transizione verso ruoli più determinanti per il riequilibrio degli agglomerati urbani.

Con il Parco diffuso della Conoscenza e del Benessere, la comunità ACE propone, quindi, un modello di prevenzione e contrasto delle patologie della nuova povertà, tipiche soprattutto delle aree marginali della città contemporanea, basato sulla convivialità delle conoscenze, sulla gestione cooperativa della salute come bene comune, sulla promozione di una cultura della solidarietà e della gratuità, che trova la sua applicazione nella ‘cura’, oltre che dell’uomo, dell’ambiente e del paesaggio.

La principale finalità del Parco diffuso, infatti, è quella di offrire alla comunità di abitanti un insieme di luoghi (ambulatorio medico, centro di ricerca e biblioteca, orti sociali e spazi culturali) di attività (presentazione di libri, performance artistiche, seminari multidisciplinari), di servizi (medici, sociali, solidali) di prodotti (pubblicazioni divulgative e scientifiche) in cui ricercare il benessere fisico e psichico e, allo stesso tempo, un’occasione per un’assunzione di responsabilità verso il proprio spazio di vita attraverso il gesto della cura.

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